Zes Jonica: “Finalmente prime gare interventi”

Alfredo Carmine Cestari commenta positivamente le gare per gli accordi Quadro pubblicati da Invitalia per circa 100 milioni di euro, che incentiveranno la Zes Jonica.
Cestari-Alfredo - Zes Jonica

Zes Jonica: “Finalmente prime gare interventi”

Alfredo Carmine Cestari commenta positivamente le gare per gli accordi Quadro pubblicati da Invitalia per circa 100 milioni di euro, che incentiveranno la Zes Jonica.

Finalmente qualcosa di concreto per accelerare gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES). E’ il commento di Alfredo Carmine Cestari (gruppocestari.com)  presidente della Camera ItalAfrica che attraverso proprie società specializzate in Italia e all’estero, da tempo sta lavorando per l’incremento della competitività delle imprese, sia in maniera diretta, attraverso la consulenza e l’assistenza tecnica per il sostegno finanziario agli investimenti, sia in maniera indiretta, attraverso azioni volte al potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali.

La novità a cui fa riferimento è la gara per Accordi Quadro pubblicata da Invitalia per circa 100 milioni di euro. Tra i 6 interventi infrastrutturali e di urbanizzazione previsti per la ZES Jonica:

  • Area Industriale di Potenza: Infrastrutturazione primaria, secondaria e dei servizi della porzione di area ZES di Tito
  • Opere di urbanizzazione nell’agglomerato industriale di Jesce comparto B
  • Opere di urbanizzazione nell’agglomerato industriale di La Martella comparto B

Pnrr e Zes Jonica

Il PNRR – sottolinea Alfredo Carmine Cestari  – ha finanziato con 630 milioni di euro gli investimenti nelle ZES con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico del Sud Italia, attraverso la costruzione delle infrastrutture necessarie nelle aree industriali, la creazione dei collegamenti efficienti tra le reti di trasporto nazionale e quella europea e l’avvio di lavori di urbanizzazione, industrializzazione e recupero ambientale.

Confidiamo nel nuovo Governo Meloni per superare i ritardi del passato. In proposito, l’idea della Premier Meloni perché l’Italia si faccia promotore di un ‘piano Mattei’ per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, può contare su un progetto che come Camera ItalAfrica stiamo sperimentando con buoni risultati da qualche anno e che abbiamo chiamato “Sud Polo Magnetico”, che contiene anche azioni per l’incoming turistica dall’Africa.

Noi di ItalAfrica partiamo dalle esperienze positive e consolidate negli anni delle Zes realizzate in ambito Ue ed extra Ue per indicare come rafforzare il ruolo strategico di queste aree a cominciare dalla ‘governance’. Ed è quello che siamo certi il Governo Meloni farà fare dando attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza puntando su maggiori poteri ai commissari.

Inoltre, il Gruppo Cestari in prosecuzione dell’attività riferita al Progetto Sud Polo Magnetico ( leggi di più a questo link www.italafricacentrale.com/progetti/sud-polo-magnetico) sta lavorando nel campo “Protocolli energetici” per ridurre il costo dell’energia per le imprese operanti nelle Zes e più in generale per l’incremento della competitività delle imprese, sia in maniera diretta, attraverso la consulenza e l’assistenza tecnica per il sostegno finanziario agli investimenti, sia in maniera indiretta, attraverso azioni volte al potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali.

Un’attività che si svolge in forma sinergica per offrire pari opportunità alle imprese che investiranno e quindi si localizzeranno in ciascuna delle tre Zes del Sud.

“Sarebbe utile che gli amministratori delle Regioni Basilicata e Puglia, la classe dirigente e politica delle due regioni – dice Cestari – dedicassero più tempo e impegno ai temi della cooperazione internazionale per affrontare con adeguata metodologia e visione l’importante fase di gestione che deriva dal Recovery Fund e dalla programmazione comunitaria 2023-2027.

Se non si investe in infrastrutture fondamentali, quali strade, interporto, aeroporto, piattaforma logistica – afferma –il rischio è di sprecare le ultime opportunità che arriveranno in Basilicata, in Puglia e in tutto il Sud dall’Europa”.

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