I Crediti di Carbonio: la nuova valuta per un futuro sostenibile
Nell'estate 2023, i crediti di carbonio emergono come una strategia cruciale per combattere i cambiamenti climatici e promuovere la sostenibilità.
L’estate 2023 è stata testimone di un incremento preoccupante degli sconvolgimenti climatici. In questo scenario, emerge una soluzione promettente: i crediti di carbonio. Questi rappresentano una strategia volta a combattere il cambiamento climatico e promuovere la sostenibilità. Ma come si posizionano le aziende e le nazioni nella corsa verso un futuro sostenibile?
Crediti di Carbonio: Il Petrolio del Futuro
L’ing. Alfredo Cestari, figura di spicco nella sostenibilità, sottolinea il valore crescente dei crediti di carbonio. Con una tonnellata di CO2 risparmiata ora valutata a 93,92 dollari, contro una quotazione del petrolio a 78,78 dollari a barile, la traiettoria è chiara. I crediti di carbonio potrebbero benissimo essere il “petrolio del futuro”.
L’Africa: Un Gigante Dormiente nel Gioco della Sostenibilità
Nonostante la sua vasta capacità di contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, l’Africa è stata sorprendentemente trascurata nella transizione energetica. La maggior parte del continente africano rimane sottosviluppata in termini di infrastrutture energetiche rinnovabili. Tuttavia, con una popolazione in rapido aumento e la sua notevole vulnerabilità ai cambiamenti climatici, l’Africa si trova in una posizione unica per guidare la carica verso un futuro più sostenibile.
ItalAfrica: Costruire Ponti per un Futuro Sostenibile
ItalAfrica, sotto la guida del presidente Cestari, sta lavorando per colmare questo divario. Attraverso il progetto “Sinergie per lo sviluppo”, l’organizzazione mira a facilitare l’investimento nel continente africano. Questo non solo contribuirà a combattere la crisi migratoria, ma offrirà anche opportunità di crescita alle imprese europee, specialmente quelle italiane.
La Repubblica Democratica del Congo: Un Tesoro di Carbon Credits
Uno dei paesi in cui ItalAfrica (https://italafricacentrale.com/) sta investendo significativamente è la Repubblica Democratica del Congo. Grazie alle sue vaste risorse naturali, il paese presenta un enorme potenziale produttivo di crediti di carbonio. Le proiezioni sono ottimistiche, con l’obiettivo di creare tre milioni di nuovi posti di lavoro entro due anni e di migliorare le condizioni di vita, attrattività economica e riduzione della migrazione.
Mentre l’estate del 2023 ha portato con sé nuove sfide climatiche, offre anche una luce di speranza attraverso soluzioni innovative come i crediti di carbonio. Con organizzazioni come ItalAfrica che guidano la carica, il futuro potrebbe essere più verde e sostenibile di quanto avremmo mai immaginato.
Fonte dell’articolo: https://www.sassilive.it/
Gli accordi di cooperazione economica con l’Angola, siglati in occasione della visita di Stato del Presidente Joao Lourenco, sono una nuova opportunità per le imprese lucane e meridionali. Ne è convinto il lucano Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica e da oltre 30 anni presente a Kinshasa con investimenti ed attività imprenditoriali.
Cestari, ha partecipato agli incontri con il Governo italiano e al Quirinale (con la cena offerta alla delegazione di Stato), presenti tra gli altri la Premier Meloni, Ministri italiani, Maria de Fátima Jardim, ambasciatrice dell’Angola, Claudio Descalzi Amministratore Delegato dell’Eni., Silvana Sciarra, Presidente della Corte Costituzionale, ha supportato la delegazione di Stato angolana.
La Camera ItalAfrica ha firmato un Memorandum di Accordo insieme a Cassa depositi e prestiti, Ice , Eni, Aipex (Agenzia Angolana per investimenti). Ci occupiamo – sottolinea Cestari – di monitorare con attenzione la fase di transizione che il Governo Angolano ha avviato verso un’economia meno dipendente dal petrolio e che sta puntando su una maggiore produzione locale e su nuovi settori sia per l’export che per l’import.
I dati dei rapporti con l’Angola
L’ interscambio italo-angolano, dopo il calo dovuto alla pandemia, è cresciuto nel 2022 di circa il 350 per cento, raggiungendo un valore di un miliardo e 800 milioni di euro.
Secondo dati Sace nell’ultimo anno le importazioni dell’Angola dall’Italia hanno raggiunto un valore di 300 milioni di euro mentre Sace ha in portafoglio transazioni e investimenti garantiti per circa 800 milioni.
Sono dati che esprimono il significato più importante della cooperazione con questo Paese Africano rafforzata adesso – aggiunge Cestari – dalle parole del Presidente Lourenco che ha spiegato che l’Angola e’ interessata agli investimenti privati italiani, ma ha anche interesse ad aprire porte per i nostri imprenditori sul mercato italiano.
In particolare oltre ai settori di energia, agricoltura e difesa e sicurezza, ci sono settori emergenti quali l’industria del legname, dei mobili, la sanità per fornire attrezzature agli ospedali e la farmaceutica. Le porte aperte dai massimi rappresentanti di Stato dell’Angola per ricevere e accogliere gli investitori italiani sono pertanto il migliore incoraggiamento.
Con il nostro Progetto Sud Polo Magnetico aiutiamo il continente africano e noi stessi esportando quanto abbiamo di meglio: i nostri prodotti, il design, le tecnologie, le nostre eccellenze. Così aiutiamo la nostra capacità produttiva e manteniamo posti di lavoro nel nostro Sud Italia.